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Giudicare è il fatto di molti; è l'attribuito del consiglio d'intendenza.

L'esame è parimente il fatto di molti; ed appartiene ai consigli provinciali, distrettuali, e comunali.

10. Sono agenti dell' autorità amministrativa i préposti dal Governo all' esecuzion delle leggi, sotto la immediata vigilanza del ministero degli affari interni.

11. Gl'intendenti non han dipendenza gli uni dagli altri; corrisponder non possono fra loro nemmeno per affari generali. 12. L'intendente non pronunzia determinazioni se non per esecuzion di una legge o di nn regolamento.

13. Il Governo valuta un amministratore per gli atti che fa, e non per le allocuzioni che può indirizzare agli ammi

nistrati.

14. I principii generali di amministrazione e del morale che la riguarda derivar sol deggiano dal Governo, che al tutto imprime regolare ed uniforme impulso.

15. Nessuno può concorrere all'esercizio di un' autorità incaricata d'invigilare alle funzioni che esercita, rivestito di un' altra qualità.

16. Le funzioni giudiziarie e le amministrative son fra loro incompatibili.

17. Nessun amministratore ha dritto di mettere imposizio ni per qualunque cagione o pretesto.

Non può neppure cangiar destinazione, o metodo a pagamenti prescritti dalle leggi, dal Governo, o dalle instruzioni de' Ministri.

18. L'amministratore non può riformar gli atti del tri bunale amministrativo, nè questo a vicenda annullare un' ordinanza dell'intendente; ma si l'uno che l'altro riformar possono o modificare i propri atti, quante volte però non si trovino approvati già dall' autorità superiore.

19. L'autorità amministrativa non può esser disturbata, nell'esercizio delle sue funzioni, da verun atto dell'autorità giudiziaria.

20. Un Consiglio supremo può sol pronunziare su' cont flitti tra l'amministrazione e la giustizia.

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21. Il funzionario amministrativo dee risedere, durante il tempo del suo esercizio, nel luogo cui è destinato, e non allontanarsene se uon per cagioni approvate dall' autorità superiore.

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22. L'amministrato è sempre sommesso all'azione amministrativa.

23. Le relazioni amministrative sono o pubbliche o civilia Le relazioni pubbliche amministrative constituiscono gli am→ ministrati in dipendenza necessaria con la società.

Le relazioni civili amministrative sono quelle che, comunque legate ai sociali vantaggi, son però direttamente personali all' amministrato.

24. Le contribuzioni sono un debito sacro per tutti: nessuno può esimersene a meno che non si trovi in uno de'casi di esenzione pronunziati formalmente dalla legge.

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25. Ognuno può essere astretto al pagamento di qualunque imposta.

26. L'arbitrio, nella ripartizione di una impostą, è un attentato contra la proprietà, è un delitto contra le persone.

27. Ognuno è obbligato alla difesa dello Stato a norma delle regole, e per quel tempo che la legge determina.

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28. Il servizio militare è una contribuzione che gravita su la persona. L'amministrato non può esserne esentato se non ne' casi espressamente preveduti dalla legge.

29. Si può essere astretto all'adempimento del servizio micome per qualunque altra contribuzione.

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30. L'amministratore risguardar dee nelle leve, non un semplice quadro, ma la combinazione di tutte le circostanze che permetter non possono una scrupolosa esattezza, uņa rigorosa giustizia.

31. L'amministratore ha dritto di chiamare a soccorso la forza armata, attiva o sedentanea, ogni qual volta il pubblico bisogno l'esiga.

32. Il servizio delle guardie civiche è un dovere sociale. 33. L'inscrizione sul registro civico constituisce l'ammistrato in relazione amministrativa, riguardo soltanto a questo oggetto.

34. L'amministratore comprender dee nella lista degli ligibili, quelli soltanto la cui morale dia pubblica guarentia di probita.

35. Il sindaco, nel portar registro degli atti dello stato civile, non esercita veruna giurisdizione, ma è mero agente passivo.

36. E d'importanza il matrimonio per l'amministrazione pubblica, come quello che provede insiememente all' ordine nelle famiglie, e ai bisogni della popolazione.

37. Gli atti dello stato civile dipendono da instituzioni risguardanti l'ordine pubblico.

38. La naturalizzazione è un atto personale per l' individuo cui è relativo, e del quale cangia la condizione.

39. L'amministrazione dee incoraggiar del pari e l'agricoltura e l'industria, cagioni entrambe della ricchezza pubblica, e della prosperità nazionale.

40. Il coltivatore vuol esser considerato, in amministra zione, e come produttore, e come mercadante.

41. Per considerazioni amministrative, il commercio constituiscono e le persone e le cose commerciali.

42. I pubblici soccorsi han doppio oggetto, rimediare cioè ad un presente male, e diminuir le cagioni che indur possano a ridomandarli per l'avvenire.

43. I soccorsi domiciliari porgono efficace mezzo onde rimediare a un male presente, e non aggiugner stimoli alla poltroneria. E mezzo è questo ben degno di un ottimo sistema amministrativo.

44. Inspirare l'amor del lavoro; accostumar gli uomini a non ricercare altrove che in se stessi i necessari espedienti di sussistenza ed agio; ed essere economi pe' tempi ne' quali le forze loro mancheranno, quando l'età e le malattie li renderanno inabili a procacciarsi di che provvedere a' bisogni e rendersi così indipendenti negli ultimi giorni di loro vita: è questo lo stato di perfezione cui mirar dee un'amministrazione saggia, e politica.

45. I detenuti nelle prigioni son sotto la protezione della legge e la vigilanza delle amministrazioni sulle loro persone esser dee quella di una autorità paterna, e non già di severo inspettore.

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46. La proprietà, considerata amministrativamente è o pubblica, o comunale, o privata.

47. La proprietà entra in contatto con l'amministrazione per ciò che risguarda l'uso, l'alienazione e la contribuzione a' pubblici pesi.

48. Allorchè l'intendente delega i sindici per invigilare su quella porzione di proprietà ch'è situata ne' rispettivi comuni, la sua responsabilità non perciò si rimane diminuita.

49. La vigilanza amministrativa su le proprietà pubbliche e comunali, consiste negli atti conservativi dell'amministratore, a guardia di queste specie di proprietà.

50. L'economia pubblica ha gli stessi principii della dome

stica economia.

51. Tutti gli abitanti domiciliati per un certo tempo in un comune han dritto a' beni, ed alle rendite comunali.

52. L'amministratore non può, nell' amministrazione de' beni comunali, esercitare verun atto di proprietà.

53. La legge amministrativa dà regolamenti su le proprietà riguardo soltanto al suo uso, e in veduta dell' utilità generale.

54. Oggetto della polizia è il prevenire i delitti, e le loro male conseguenze; l'ordine, la pubblica civiltà è ciò che

mira.

55. Lo straniero, riguardo alla sua persona ed ai suoi

ed

beni, è soggetto agli espedienti di polizia giacchè l' abitare un paese, vale lo stesso che sommettersi a' suoi usi, obbligarsi a non far cosa alcuna ch' esser possa in contraddizione co' medesimi.

56. I lavori pubblici di utilità generale sono una pruova della civiltà de' popoli.

57. Non può farsi vendita, cessione o cambio veruno del demanio pubblico o comunale, per oggetto di lavori pubblici, senza una legge o un atto del Governo che l'autorizzi.

58. Il valore intrinseco e il valore eventuale constituiscono il valor reale, e determinano il vero prezzo di un acquisto. 59. Se un terreno nudo è di molto valore, rispetto alla sua situazione, le costruzioni che vi si ergono ricevono maggior valore da una tal circostanza.

60. L'aggiudicazione de' lavori pubblici vuol esser fatta alla subasta, e non mai per regia, o per predilezione.

61. Il sopportare i lavori pubblici è peso pubblico, e perciò non dà ragione ad indennizzamento; il quale nel solo caso è dovuto d'un danno di proprietà.

62. La proprietà pubblica provveniente da' pubblici lavori, è sommessa alle medesime regole che statuiscono su le vieinanze di proprietà private limitrofe.

63. In materia di contabilità tutto è assoluto ed imperativo. 64. La giustizia amministrativa è una giustizia pubblica : è distinta affatto dalla giustizia civile o giudiziaria.

ma tutti

65. Nessun abitante è proprietario esclusivo de' beni comunali proprietario è il comune: tutti non posseggono, han dritto di godere de' beni comunali.

66. Bisogna studiar le leggi nelle leggi stesse.

II.

DELLA INTERPRETAZIONE DELLE LEGGI.

AVVERTIMENTO

QUES

UESTO trattato estratto dall'opera di Mailher de Chassat, non è capace di lunga esposizione di principii; il suo campo è la metafisica, ove a lato della più sana proposizione, trovasene immediatamente un'altra più delicata, e sovente più pericolosa. Però ha di principii incontrastabili accolti dalla ragione universale che dirigeranno sempre gli spiriti saggi, gli uomini di buona fede. Le scienze han subito grandi rivolgimenti; nuovi metodi d'insegnamento successero agli antichi; gli andamenti dello spirito umano restan però gli stessi ; e dopo le immense scoperte di Bacone, di Leibnizio, di Cartesio, di Loke, di Condillac e de' loro discepoli, le opere filosofiche di Aristotile ci si presentano ancora come la più compiuta e la più saggia raccolta della maggior parte delle verità utili alla vita. Quale può esserne la cagione? Che quel sommo ingegno poggiò tutte le sue regole su' più costanti e naturali andamenti dello spirito umano. Si può dunque cedere al desiderio di scrivere alcuni principii intorno alla interpretazion delle leggi, prendendo per guida la storia dello spirito umano, la ragione universale.

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Le numerose citazioni son reputate di cattivo gusto. Qui se ne fa uso, sul riflesso che la parte positiva della scienza del dritto si compone di un sistema di principii consacrati, o ammessi come veri dagli uomini più valenti in siffatta scienza : siccome la bontà di tai principii è sovente una bontà relativa, e possono esser combattuti da altri non men buoni in apparenle citazioni fatte con discernimento tendono perciò a dare. una specie di guarentia morale della verità, della esattezza e della eccellenza di quei che si espongono; e questa guarentia è tanto più valida per quanto la serie di coloro che han professato lo stesso principio sia più numerosa e più antica, e la opinion di essi possa risguardarsi come più autorevole. E noto che Teodosio il giovine avea ordinato che in caso di diversità di opinioni fra i magistrali, si dovesse preferire ed eseguir quella adottata da Papiniano.

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