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dimostrano, d'antichissima, e generosa prosapia disceso; era trà gli altri miei coetanei giovani forse non il minimo reputato, e l' avolo di mio padre dalla Cisalpina Gallia, benche, se a principii si riguarda, dalla estrema Hispania prendendo origine, nei quali due luoghi ancor oggi le reliquie della mia famiglia fioriscono, fu oltra alla nobiltà de' maggiori per suoi propri gesti notabilissimo. Il quale capo di molta gente colla lodevole impresa del terzo Carlo nello Ausonico Regno venendo, meritò per sua virtù di possedere l'antica Sinvessa con gran parte de' campi Falerni, e i monti Massici, insieme con la picciola terra sopra posta al lido ove il turbolento Volturno prorompe nel mare, e Linterno, benche solitario niente dimeno famoso per la memoria delle sacrate ceneri del divino Affricano: senza che nella fertile Lucania avea sotto onorato titolo molte terre, e castella delle quali solo avrebbe potuto, secondo che alla sua condizione si richiedeva, vivere abbondantissimamente. Ma la fortuna via più liberale in donare, che sollecita in conservare le mondane prosperità, volse che in decorso di tempo morto il Re Carlo, e il suo legittimo successore Ladislao, rimanesse il vedovo regno in mani di femina, la quale dalla naturale incostanza, e mobilità d'animo incitata, agli altri suoi pessimi questo fatto aggiunse, che coloro, i quali erano stati dal padre, e dal fratello con sommo onore magnificati, ella esterminando, e umiliando annullò, e quasi ad estrema perdizione ricondusse. Oltra di ciò quante, e quali fossero le necessitadi e gli infortuni, che lo avolo, e il padre mio soffersono, longo sarebbe a raccontare. Vegno a me adunque, il quale in quelli estremi anni, che la recolenda memoria del vittorioso Rè Alfonso d' Aragona passò dalle cose mortali a più tranquilli secoli, sotto infelice prodigio di Comete, di Terremoto, di Pestilenzia, di sanguinose battaglie nato, e in povertà, ovvero secondo gli savi, in modesta fortuna nutrito, siccome la mia stella, ei fati volsero, appena aveva otto anni forniti, che le forze di amore a sentire incominciai, e della vaghezza di una picciola fanciulla, ma bella, e leggiadra più che altra, che vedere mi paresse giamai, e da alto sangue discesa innamorato con più diligenza, che ai puerili anni non si conviene questo mio desiderio teneva occulto; per la qual cosa colei, senza punto di cio avvedersi, fanciullescamente meco giocando di giorno in giorno, di ora in ora più con le sue eccessive bellezze mie tenere midolle accendeva, intanto che cogli anni crescendo l'amore, in più adulta età, e ai caldi desii più inchinata, pervenimmo. Né per tutto cio la solita conversazione cessando, anzi quella ognor più domesticamente restringendosi m'era di maggiore noia cagione. Perche parendomi l'amore, la benevolenza, e l'affezione grandissima da lei portamati non essere a quel fine, che io avrei desiderato, e conoscendo me avere altro nel petto, che di fuori mostrare non mi bisognava, nè avendo ancora ardire di discoprirmele in cosa alcuna per non perdere in un punto quel che in molti anni mi parea aver con industriosa fatica racquistato, in sì fiera melanconia, e dolore entrai, che il consueto cibo, ed il sonno perdendone, più ombra di morte, che ad uom vivo assomigliava. Della qual cosa molte volte da lei domandato qual fosse la cagione, altro, che un sospiro ardentissimo in risposta non le rendea. E quantunque nel letticciulo della mia cammeretta molte cose nella memoria mi proponesse di dirle niente

dimeno quando in sua presenza era impallidiva, tremava, e diveniva mutolo in maniera che a molti forse che ciò vedevano diedi cagione di sospettare. Ma ella, o che per innata bontà non sene avvedesse giammai, o che fosse di freddo petto, che amore non potesse ricevere, o forse quel che più credibile e che fosse sì savia che meglio di me sel sapesse nascondere in atti, e in parole sopra di ciò semplicissima mi si mostrava. Per la qual cosa io ne di amarla mi sapea distraere, ne dimorare in si misera vita mi giovava. Dunque per ultimo rimedio di più non stare in vita deliberai, e pensando meco del modo, varie, e strane condizioni di morte andai esaminando e veramente, o con lacciò, o con veleno, ovvero con la tagliente spada avrei finiti gli miei tristi giorni, se la dolente anima da non so che viltà sopra presa non fosse divenuta timida di quel che più desiderava. Talche rivolto il fiero proponimento in più regolato consiglio, presi per partito di abandonare Napoli, e le paterne case," &c.

The present bustling age is too apt to consider, with Dame Quickly, the "babble of green fields," as a sign of decaying faculties; and even we ourselves, if confined in our society to shepherds, and in our cogitations to echoing rills, and every shade of every sunset, even we might at length be found among the "molti sopravventi dal sonno;" but, as visitors after an active day, or a long sojourn in the mist of cities, or with a gentlemanly degree of disappointed love, or with a friend, it is delicious to stand in such a cluster as is presented in the opening "Prosa," where

"Son forse dodici, o quindici alberi di tanto strana, ed eccessiva bellezza, che chiunque gli vedesse giudicherrebbe, che la maestra natura vi si fosse con sommo diletto studiata in formarli. I quali alquanto distanti, e in ordine non artificioso disposti, con la loro rarità la natu rale bellezza del luogo oltra misura annobiliscono. Quivi senza nodo veruno fi vede il drittissimo Abete nato a sostenere i pericoli del mare, e con più aperti rami la robusta Quercia, e l'alto Frassino, e l'amenissimo Platano vi si distendono con le loro ombre, non picciola parte del bello, e copioso prato occupando. Ed evvi con più breve fronda l'albero di che Ercole coronare si soleva, nel cui pedale le misere figliuole di Climene furono trasformate. E i un de' lati si scerne il noderoso Castagno, il fronzuto Bosso, e con puntate foglie l'eccelso Pino, carico di durissimi frutti, nell' altro l'ombroso Faggio, l'incorrutibile Tiglia, e il fragile Tamarisco insieme con l'orientale Palma dolce, e onorato premio de vincitori. Ma frà tutti nel mezzo presso un chiaro Fonte sorge verso il Cielo un dritto Cipresso veracissimo imitatore delle alte mete, nel quale non che Ciparisso, ma, se dir conviensi, esso Apollo non si sdegnerebbe esser trasfigurato. Ne sono le dette piante si discortesi, che del tutto con le loro ombre vietino i raggi del Sole entrare nel dilettoso boschetto, anzi per diverse parti si graziosamente gli ricevono, che rara è quella erbetta, che da quei non prenda grandissima recreazione, e come che di ogni tempo piacevole stanza vi sia, nella

fiorita primavera più che in tutto il restante dell' anno piacevolissima vi si ritrova.*"

The next division of the poem recounts the pleasures of the shepherds returning to their homes, and the meeting with Montano, whom they find "si dolcemente sonando la sua zampogna," that a vocal struggle is induced between him and Uranio. The third prosa describes the feast of Pales, and the temple, invocations, and sacrifices of the goddess. The fourth is remarkable as containing a description of the only mortal female produced on the scene, the fair Amaranta, beloved of Galizio: it is a glowing sketch.

Una che fra le belle bellissima giudicai, i cui capelli erano da un sottilissimo velo coperti, disotto al quale due occhi vaghi, e lucidissimi scintillavano non altrimenti che le chiare stelle sogliono nel sereno, e limpido cielo fiammeggiare, e il viso alquanto più lunghetto, che tondo, di bella forma, con bianchezza non spiacevole, ma temperata, quasi al bruno dichinando, e da un vermiglio, e grazioso colore accompagnato riempieva di vaghezza gli occhi, che lo miravano. Le Labra erono tali, che le matuline rose avanzavano, fra le quali ogni volta che parlava, o sorrideva mostrava alcuna parte de denti di tanto strana, e maravigliosa leggiadria, che a niuna altra cosa, che ad orientali parle gli avrei saputo assomigliare. Quindi alla marmorea, e dilicata gola discendendo vidi nel tenero petto le picciole e giovanili mammelle, che a guisa di due rotondi pomi la sottissima vesta in fuori pingevano, per mezzo delle quali si discerneva una vietta bellissima, e oltre modo piacevole a riguardare, la quale, perochè nelle secrete parti si terminava, di a quelle con più efficacia pensare mi fu cagione, ed ella dilicatissima, e di geutile, e rilevata statura andava per gli belli prati con la bianca mano cogliendo i teneri fiori. De' quali avendo già il grombo ripieno, non più tosto ebbe dal cantante giovane udito Amaranta nominare che abbandonando le mani, e il seno, e quasi essendo a se medesima uscita di mente, senza avvedersene ella, tutti le caddero seminando la terra di forse vente varietà di colori. Di che poi quasi ripresa accorgendosi divenne non altrimenti vermiglia nel viso, che suole tal volta il rubicondo aspetto della incantata Luna, over uel' uscire del sole la purpurea Aurora mostrarsi ai riguardanti; onde ella, non per bisogno credo che a ciò l'astringesse, ma forse pensando meglio nascondere la sopravvenuta rossezza, che da donnesca vergogna le procedea, si bassò in terra da capo a coglierli, quasi come d'altro non le calesse scegliendo i fiori bianchi dai sanguigni, e i persi dai violati. Dalla qual cosa io, che intento e sollecitissimo rimirava presi quasi per fermo argomento colei dovere essere la pastorella di cui sotto

*This will remind our readers of our extract from Browne's Pastorals, in the third No. and of the similar enumeration in Spenser.

confuso nome cantara udiva. Ma ella dopo breve intervallo di tempo fattasi de raccolti fiori una semplicetta corona, si mescolò tralle belle compagne," &c.

The fifth describes the funeral ceremonies at the tomb of that excellent shepherd Androgeo, and the accompanying eclogue is a monody to his memory. The beautiful cow-herd Carino, with his lunghe chiome, le quali più che il giallo della rosa biondissime dopo le spalle gli ricadevano, arrives in the sixth, and persuades the venerable Opico, and the modest Serrano, to unite in a poetical vituperation of the present state of Arcadia, and exaltation of the past; the history of Sanazzaro himself, or of the Pastor Sincero already given, occupies the greater portion of the seventh; and the eighth is consolatory.. Carino, from the two great sources of advice, common places, and modestly adduced examples of our own superior wisdom in like circumstances, endeavours to sooth his friend; he reminds him of the proverb, that, nè di lagrime, amore; nè di rivi, i prati; nè capre di fronde; nè api di novelli fiori si videro sazie giammai; and then proceeds to illustrate sagacity by his own conduct: he is, it appears, a vaccine Paris-an Arcadian roué, the most daring of lovers existing in sonnet or eclogue, whether piscatory or pastoral, by hook or by crook; for he has ventured to a declaration, and in that fashion which from the days of Eve to those of Sophia Western, (of mere modern dames we know nothing), has proved an irresistible argumentum ad feminam.

"Avvenne una volta che dopo molto uccellare, essendo io, ed ella soletti, e dagli altri pastori rimossi in una valle ombrosa tra il canto di forse cento varietà di vaghi uccelli, i quali di loro accenti facevano tutto quel luogo risonare, quelle medesime note le selve iterando, che essi esprimevano, ne ponemmo ambedue a sedere al margine d'un fresco, e limpidissimo fonte, che in quella forgea, il quale nè da uccello, nè da fiera turbato si bella la sua chiarezza nel selvatico luogo conservava, che non altrimente, che se di purissimo cristallo stato fosse i secreti del translucido fondo manifestava, e d' intorno a quello non si vedeva di pastori, nè di capre pedata alcuna, perciochè armenti giamai non vi si soleano per riverenza delle Ninfe accostare, nè vi era quel giorno ramo, nè fronda veruna caduta da soprastanti alberi, ma quietissimo senza mormorio, o rivoluzione di bruttezza alcuna discorrendo per l'erboso paese andava sì pianamente, che appena avresti creduto, che si movesse. Ove poichè alquanto avemmo refrigerato il caldo, ella con nuoui preghi mi ricominciò da capo a stringere, e scongiurare per l' amore, che le portava, che la promessa effigie le mostrassi, aggiungendo a questo col testimonio degli Dii mille giuramenti, che mai ad alcuno, se non quando a me piacesse nol ridirebbe; alla quale io da abbondantissime lagrime sopraggiunto, non già con la solita voce, ma tremante, e sommessa risposi, che nella

bella fontana la vedrebbe, la quale siccome quella, che desiderava molto di vederla, semplicemente senza più avanti pensare abbassando gli occhi nelle quiete acque, vide se stessa in quella dipinta. Per la qual cosa, se io mal non mi ricordo, ella si smarrì subito, e scolorissi nel viso per maniera, che quasi a cadere tramortita fu vicina, e senza alcuna cosa dire o fare con turbato viso da me si parti."

But returns, in the moment of his desperation, and

"Non altrimente che farebbe pietosa madre nei casi del suo unico figliuolo, amorosamente piangendo, e con dolci parole, e accoglienze onestissime riconfortandomi seppe si ben fare, che da disperazione, e da morte nella vita, e nello stato, che voi mi vedete mi ricondusse."

There are three modes of bird-catching from the Agricoltura of that most rare sportsman, S. Agostino Gallo, Gentiluomo Bresciano, but we positively have not room for them. The ninth prosa consists principally of a description of the magical knowledge and powers of Enareto; the tenth, of a prose abstract of the Bucolics; the eleventh, of the games of the fifth book of the Eneid slightly varied; and in the twelfth and last, the death of his mistress (which really occurred during his absence) is thus allegorically announced in a dream.

"Ultimamente un' albero bellissimo di Arancio, e da me molto coltivato, mi parea trovare tronco dalle radici, con le frondi, i fiori, ed i frutti sparsi per terra, e dimandando io chi ciò fatto avesse, da alcune Ninfe che quivi piangevano mi era risposto, le inimiche Parche con le violente scuri averlo tagliato. Della qual cosa dolendomi io forte, e dicendo sopra lo amato troncone, onde dunque mi riposerò io ; sotto qual ombra omai canterò i miei versi? mi era dall' un de' canti mostrato un nero, e funebre Cipresso senza altra risposta avere alle mie parole."

And is then conducted by a nymph through the caverns of the rivers, where he sees the chambers whence the great streams of the earth draw their waves; and following the course of his own Sebeto, he visits the court of the river god, and finds it in tears; and thence proceeds to Naples, where his melancholy misgivings are confirmed, and the work concludes with heartrending lamentations on the wretchedness of his fate, lightened, however, by some glimmerings of the hope of "weeping himself into fame.

"Basse son queste rime, esili, e povere,

Ma se il piangere in cie lo ha qualche merito,
Dovrebbe tanta fe morte commovere.

Io piango, o Filli il tuo spietato interito,

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